Dott. Silvia Piva

Psicologa Infantile a Bologna e Imola

Si occupa di disturbi dello sviluppo e dell’apprendimento

 

Pavor Nocturnus

Salve,la mia bimba ha 20 mesi fino ad un mese fa era tutto ok. L’ho allattata al seno fino a 18 mesi e si è staccata senza difficoltà.
All’improvviso appena arrivati a casa in montagna (dopo essere tornati da un viaggio in grecia ) la bambina si è svegliata di notte con un pianto inconsolabile(cosa mai successa prima), da quel momento è successo tutte le notti!
L’abbiamo portata da diversi pediatri e diverse sono state le diagnosi e le cure dai vermi, denti, placche, alla candida, ma ogni cura è risultata inutile e ad oggi ancora piange nel sonno poi si sveglia e vuole stare solo nel passeggino si addormenta dopo poco e si risveglia nel giro di 1 o 2 ore cosi per tutta la notte,in piu ora si sta aggiungendo anche la difficolta sempre maggiore ad addormentarsi.
Sono disperata vi prego aiutatemi a capire qualcosa
Grazie

Il comportamento che descrive rientra nel quadro di un disturbo del sonno abbastanza frequente nei bambini, chiamato Pavor Nocturnus o terrore notturno. E’ un disturbo del sonno che colpisce i bambini in età prescolare può avere esordio attorno ai due anni di età, raramente colpisce gli adulti. L’attacco di Pavor noscturnus avviene durante la notte in maniera inaspettata , il bambino si può sollevare dal letto piangendo e urlando in maniera eccessiva, ha spesso gli occhi aperti ma sembra non vedere, non risponde al richiamo né alla voce di mamma o papà ed è inconsolabile. Più si tenta di consolarlo più il bambino sembra spaventarsi ed agitarsi maggiormente. L’attacco di Pavor Nocturnus può durare da pochi minuti a mezz’ora, il bambino può presentare sudorazione eccessiva, rigidità muscolare e tachicardia.
E’ importante sapere che il bambino in quel momento non sta facendo un brutto sogno e non è sonnambulo ma non è neanche sveglio infatti il pavor nocturnus si verifica nella fase NREM del sonno, cioè quando il bambino non sta sognando.
Le cause di questo fenomeno sono ancora sconosciute ed oggetto di studio, le ipotesi sono svariate: stimolazioni sonore o luminose durante il sonno, stress, distensione vescicale, ipertrofia adenoidea – vegetazioni adenoidee, fisiologiche (febbre, deficit di sali minerali – a causa del caldo ed eccessiva sudorazione), o genetiche. Spesso questo fenomeno svanisce con la crescita, ma è importante sapere cosa non fare: è importante non prendere in braccio il bambino, non svegliarlo né toccarlo. Sarà sufficiente controllare che il piccolo non si faccia male muovendosi nel sonno e rassicurarlo utilizzando un tono di voce calmo e tranquillo.
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